Benedetta Bruzziches ha 28 anni e da quattro anni qualcuno la confonde con una borsa! Cresciuta a Caprarola, un paese-teatro fatto di stradine e fontane, un posto d’altri tempi dove ancora si caccia il vino in cantina e il ritmo della città dipende dalle semine e dai raccolti, è appassionata di cinema, ama girare con il libro sotto braccio e se avesse incontrato Fellini avrebbe popolato il suo libro dei sogni. Crede nelle energie e negli odori ma più di tutto crede nei desideri. Non crede nella fortuna e neanche nelle raccomandazioni. Crede nei giovani ma anche negli anziani soprattutto quelli che nella vita hanno lavorato sodo. Entrare nel suo studio è come precipitare in una favola: uomini di legno, vecchie lavagne, libri di favole e poesie, armadi accatastati e tutti quei personaggi che di notte, in cucina, si animano e fanno baldoria! Più che di materiali, le piace parlare di storie, di forme e di personaggi. La collezione è quasi secondaria, è la storia che la rende bella perchè del resto a cosa servirebbero le borse se non a contenere storie?