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LVRSustainable è orgogliosa di puntare i riflettori sulla Giornata Internazionale della Donna. L’emancipazione e l’uguaglianza, obiettivi principali della sezione LVRSustainable, sono temi molto importanti per noi. La nostra missione è continuare a sostenere le donne in tutto il mondo, come abbiamo fatto con la nostra collaborazione con Oxfam: Give Water, Sustain Women. Che sia attraverso i nostri programmi umanitari, oppure fornendo alle donne vestiti di cui hanno bisogno. In occasione dell’8 marzo, LVRSustainable mette in evidenza i brand che lottano ogni giorno per l’empowerment femminile.

In questa Giornata Internazionale della Donna vogliamo celebrare la bellezza e la forza di tutte le donne, lodare i loro successi, parlare delle loro lotte e ascoltare le loro storie. Abbiamo scelto di condividere i percorsi di tre donne che ci ispirano. I diritti umani, l’uguaglianza e la percezione della bellezza delle donne: sono questi i temi che hanno plasmato il nostro editoriale di quest’anno. Siamo orgogliosi di presentare le interviste a Ryle Tuvierra, Nilofar Yaqoubi e Lauren Wasser. Storie vere di donne audaci e ammirabili, ognuna con il proprio bagaglio, con le proprie sconfitte e le proprie vittorie da condividere.

Vogliamo che le donne siano libere di cambiare il mondo per il meglio, un passo alla volta. L’uguaglianza è l’unico obiettivo per cui ci impegniamo ogni giorno.

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Raccontaci un po’ di te e della tua storia: quali eventi della tua vita ti hanno reso la persona che sei oggi?

Sono una creativa di moda afgana. Attualmente vivo tra i Paesi Bassi e Dubai. Sono nata in Afghanistan per poi fuggire con la mia famiglia in Europa quando avevo 4 anni per scappare dai talebani.

I talebani, milizia estremista, hanno preso il controllo dell’Afghanistan con la violenza, facendo precipitare l’Afghanistan in una dittatura totalitaria e di apartheid di genere in cui donne e ragazze sono state private di tutti i diritti umani: lavoro, visibilità, opportunità di istruzione, libertà di espressione, assistenza sanitaria e mobilità.

Fin da quando avevo 5 anni, ho sempre provato interesse per lo sport, per questo ho iniziato un percorso ginnico e poi ho giocato a calcio in Olanda. Da ragazza non avrei mai potuto avere la libertà di fare sport nel mio paese. C’è voluto molto tempo prima che l’Afghanistan potesse metter su una squadra nazionale di calcio femminile a cui mi sono unita nel 2015. È stato un sogno per me. Volevo ispirare altre donne (afghane) a fare sport anche se non era possibile per tutte. Il calcio, in particolare, è sempre stato considerato uno sport maschile nel mio paese. Dopo aver preso il potere ad agosto, i talebani hanno nuovamente negato i diritti delle donne conquistati a fatica negli ultimi due decenni. Lo hanno fatto imponendo rigide restrizioni, compreso il divieto degli sport femminili.

 Per la tua carriera ti sei ispirata a qualche altra donna?

Mia madre è sempre stata un’ispirazione per me perché ha lasciato la sua casa e la sua famiglia per inseguire un futuro migliore per tutti noi. Siamo venuti come rifugiati in un paese completamente nuovo, con una lingua e una cultura completamente diverse. Non è facile ripartire da zero, ma è stato proprio questo a insegnarmi a non mollare mai, nemmeno nelle situazioni più difficili, e ad essere paziente per superare le difficoltà. Mia madre ha sempre continuato a sostenerci in tutto ciò che facevamo.

Cosa consiglieresti alle giovani donne che hanno una storia simile alla tua?

Credo che la generazione in cui viviamo sia alla continua ricerca della perfezione. La perfezione non esiste. È importante, invece, lavorare su se stessi, concedersi il tempo per crescere e trasformarsi in ciò che si desidera essere. È importante ritagliarsi del tempo per imparare nuove cose, viaggiare e vivere nuove avventure. Il fallimento e gli errori fanno parte della vita. Voglio che le ragazze sappiano che possono fare tutto ciò che vogliono purché non si fermino. E, soprattutto, che sostenersi a vicenda fra donne è fondamentale.

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Raccontaci un po’ di te e della tua storia: quali eventi della tua vita ti hanno reso la persona che sei oggi?

Quando avevo 24 anni ho quasi perso la vita a causa della TSS (sindrome da shock tossico) per colpa di un assorbente interno. Usavo sempre quel tipo di tamponi, cambiandoli regolarmente ogni due ore, ma all’improvviso ho iniziato ad avvertire sintomi simil-influenzali e una crescente debolezza. Le tossine erano entrate in circolazione nel mio flusso sanguigno. Ho avuto due infarti: i miei reni e tutti gli organi stavano cedendo. Sono stata portata d’urgenza in ospedale dopo essere stata trovata a faccia in giù nel mio appartamento. 

 Per farla breve, per grazia di Dio, sono sopravvissuta. Avevo l’1% di possibilità di vivere. Alla fine ho perso entrambe le gambe e ho dovuto ricominciare da zero. Mi sono resa conto che la TSS aveva ucciso e ferito donne per oltre 30 anni prima ancora che io nascessi. Mi sentivo molto fortunata per essere sopravvissuta. Avevo una missione: dovevo essere la voce di quelle donne che non ne avevano una o che avevano perso la vita. Per questo utilizzo la mia piattaforma per educare e sensibilizzare sull’igiene femminile delle donne e sulla necessità di avere accesso a prodotti sicuri. Credo di aver introdotto nel panorama internazionale della moda un nuovo lato della bellezza, mai considerato prima. Tutto quello che ho passato mi ha reso esattamente quello che vorrei essere in questo momento.

  Per la tua carriera ti sei ispirata a qualche altra donna?

Le donne sono incredibili. Sono sovrumane. Generiamo nuova vita! Rihanna è una grande fonte d’ispirazione per me. Incarna l’empowerment femminile nel vero senso di questo concetto. Dimostra che nulla di ciò che hai passato definisce il tuo futuro; solo tu hai il potere di determinare il tuo futuro. Tutto ciò che affrontiamo forgia il nostro futuro. Rihanna è un’icona, una leader per le donne che credono in se stesse e che sono belle così come sono.

 Cosa consiglieresti alle giovani donne che hanno una storia simile alla tua?

Spero che chiunque conosca la mia storia possa capire che nulla è impossibile e che quelli che sono i nostri difetti in realtà sono i nostri veri punti di forza. Ci rendono uniche e speciali. Bisogna tenere a mente che dopo la pioggia nasce sempre un arcobaleno. Bisogna soltanto continuare a battersi per ciò in cui si crede.

 Qual è stato il principale ostacolo nella tua carriera?

Lottare per avere gli stessi diritti degli uomini. Lottare affinché la salute delle donne sia una priorità tanto quanto quella degli uomini. Voglio che le aziende che vendono prodotti per l’igiene femminile si assumano le proprie responsabilità. Tutto questo deve finire. Non voglio che qualcun’altra debba subire danni interni, perdere gli arti o la vita a causa di un assorbente interno. Siamo nel 2022!

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Un ringraziamento speciale a Ryle Tuvierra, Nilofar Yaqoubi e Lauren Wasser.

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