Zohra Rahman è un’importante orafa pakistana che ha catturato la nostra attenzione in quest’ultimo periodo.
Adottando una filosofia sostenibile ed eco-friendly, la designer pakistana è mossa dal mantra ‘la pratica rende perfetti’. Il brand si migliora sempre sul campo, creando design impeccabili e innovativi. L’intento di Zohra è quello di creare gioielli che supportino le persone e rispettino l’ambiente. Ecco perché siamo fan di questo brand! Siamo fieri di presentarvi Zohra Rahman, la nuova frontiera della gioielleria sostenibile e sintesi perfetta di Oriente e Occidente.
#lvrsustainable
Amiamo il fatto che tu promuova il concetto di apprendistato. Cosa imparano di più gli allievi in questo modo?
L’apprendistato dà loro la possibilità di acquisire una nuova competenza guadagnando qualcosa. Alla base c’è un principio democratico: alla scuola di artigianato possono accedere solo in pochi, a un apprendistati accedono quelli che davvero mostrano di volerlo.
Per te la gioielleria è arte, moda o tecnica?
Per me la gioielleria è un mix di queste cose. Tutto dipende dal tipo di oggetto che voglio creare.
Hai lasciato Lahore, in Pakistan, per andare a studiare a Londra. In che modo sono presenti le due culture nei tuoi gioielli? Disegni in modo diverso per clienti occidentali e medio-orientali?
Sì, in Asia meridionale, gli ornamenti del corpo sono molto importanti, per esempio. Questo per la grande influenza della storia tribale, regale e spirituale. In Pakistan, ‘more is more’, mente in Occidente regna il minimalismo. Io cerco di attingere ad entrambe le culture quando disegno, così che tutti i miei clienti possano apprezzare.
Artista o imprenditrice? Quale parte prevale adesso che vendi ad un vasto pubblico?
Questo è un vero dilemma. Ho la fortuna di avere un piccolo team che ho seguito fin dagli inizi, così posso continuare ad avere un ritmo contenuto e non farmi prendere dalla voglia di produrre in quantità eccessive.
Hai un rituale ben preciso che metti in pratica tutte le volte che devi disegnare un gioiello?
Ogni volta trovo qualcosa di diverso. Ho sempre bisogno di riuscire ad ascoltare i miei pensieri e di procrastinare un bel po’ prima che mi venga l’ispirazione!
Sappiamo quanto siano importanti per te le lavorazioni artigianali della tradizione. Come fai a creare qualcosa di sempre nuovo senza rinunciarci?
Ho studiato Jewelry Design alla Central Saint Martins, a Londra. A quel tempo non sapevo che avrei esplorato così a fondo le tecniche tradizionali. Ero abituata ad avere a disposizione tutta la tecnologia più all’avanguardia e a lavorare con pezzi già pre-creati. Quando sono tornata a Lahore, però, mi sono resa conto di voler iniziare da capo, proprio dalle tecniche più antiche. Era quella la strada da seguire per realizzare ciò che avevo in mente.
I tuoi genitori sono i proprietari di una delle prime aziende di ready-to-wear del Pakistan, Generation, con cui hai detto di voler collaborare. Ci sono già progetti al riguardo?
Per adesso no, ma non vedo l’ora di poter realizzare questo progetto!
I tuoi hanno fondato l’azienda nel 1983: com’è stato respirare un’atmosfera imprenditoriale fin da piccola?
Ho sempre amato disegnare quando ero nella fabbrica dei miei. Mi divertivo a giocare con i vestiti e facevo qualche lavoretto di grafica. Avere la possibilità di discutere con loro di business è moda ha sicuramente aiutato. I miei mi hanno cresciuto in un ambiente in cui tutto mi sembrava possibile.
Parlaci del tuo workshop: che impatto ha avuto sulla comunità locale?
Chi viene nel mio workshop non ha competenze, o comunque non è esperto. Insegno loro a lavorare il metallo inizialmente. Cerco di ricordarmi il modo in cui io ho imparato a lavorare i materiali. Poi passiamo alla lavorazione dell’argento. Cerco di coinvolgere tutti nello sviluppo del brand: il mio team è molto fiero di poter presentare design sempre nuovi che hanno un impatto sia al livello locale che al livello internazionale. Per chi riesce a imparare questa arte è una grande soddisfazione: possono avere un guadagno e aiutare i propri familiari.
Donna, designer, imprenditrice e sostenitrice della sostenibilità? Hai mai incontrato ostacoli sul tuo percorso?
Sì, specialmente all’inizio. Faticavano a prendermi sul serio, soprattutto in Pakistan , dove la società è maschilista. Avevo difficoltà a soddisfare la domanda per l’approccio lento che avevamo.
In che modo i tuoi gioielli rispecchiano il Pakistan?
Molti gioielli iconici hanno origine proprio nel mio paese: piercing per il naso, orecchini connessi a fermacapelli, decorazioni per capelli, cavigliere, cinture e anelli connessi al bracciale.
Con chi vorresti collaborare?
Sono una grande fan di Supriya Lele, mi piacerebbe molto lavorare con lei.
Hai qualche hobby particolare?
Disegno, mi diverto con l’interior design e disegno i miei vestiti.
If you could go back and tell yourself one thing before beginning your career as a jewelry designer, what would it be?
I would tell myself not to do it! Haha, just joking. I don’t think I would’ve listened to anything then! But I would probably tell myself to get more experience working before starting my own label.
Come vuoi che si senta chi indossa i tuoi gioielli?
A proprio agio e sicuro di sé.
Progetti futuri?
Non c’è niente di sicuro con questo COVID-19. Voglio ripensare un po’ a tutto e concentrarmi sulla sostenibilità e sullo slow fashion. Sono felice che LVR Sustainable valorizzi i brand che stanno sensibilizzando sull’argomento. Credo che molti negozi debbano pubblicizzare di più i brand etici e indipendenti.
Un ringraziamento speciale a Zohra Rahman
Immagini per gentile concessione di Zohra Rahman
