LUISAVIAROMA incontra il fenomeno del rap per parlare di vita, ispirazioni e del suo nuovo album ‘Faccio un Casino’.
Silvano Albanese, noto anche come Coez, è un punto fermo nella scena musicale italiana. Eclettico e poliedrico, ha raggiunto il successo nel 2013, ma è attivo nell’industria musicale indipendente da oltre un decennio. Prima di intraprendere la sua carriera da solista ha fatto parte del collettivo hip-hop Brokenspeakers e ha aperto i concerti per grandi nomi come Busta Rhymes, Dilated Peoples, Colle Der Fomento, Club Dogo e molti altri. Ha iniziato la sua carriera da solista nel 2009 ed ha collaborato con grandi nomi del rap italiano come Marracash, Ghemon, Tormento ed Emis Killa.
Parlaci del tuo ultimo album. Qual è l’ispirazione dietro ‘Faccio un casino’?
Le mie canzoni nascono tutte da esperienze di vita vissuta, è così per questo ed era così per tutti gli altri album. In questo caso ho voluto mettere un titolo provocatorio più che altro, come presagio di quello che poteva succedere, e che poi effettivamente è successo.
Quando e come è iniziato il tuo interesse per la musica?
Non ho mai avuto il coraggio o la dedizione per imparare a suonare uno strumento. Se non fosse stato per il rap probabilmente non mi sarei mai ritrovato a fare quello che faccio oggi. Quindi il mio interesse per la musica è iniziato quando ho scoperto il rap.
Versatile, poliedrico, trasversale. Nella musica come nella moda, ho sempre fatto un po’ quello che mi pareva.
Fai tante collaborazioni, con chi vorresti fare la prossima?
Non ho desideri in particolare in questo momento. Le collaborazioni le faccio solo con persone che conosco e con cui ho un rapporto umano che va al di là della musica. Quindi dico che mi piacerebbe fare un pezzo con Noyz Narcos e Salmo.
Quali sono le tue influenze musicali?
Da Vasco Rossi a Kid Cudi, con tutto quello che ci passa in mezzo. Ho sempre ascoltato anche un sacco di musica inglese.
Come definisci il tuo stile?
Versatile, poliedrico, trasversale. Nella musica come nella moda, ho sempre fatto un po’ quello che mi pareva.
Ogni volta che mi sono ritrovato a un bivio tra una strada più facile e una più difficile, io ho sempre scelto quella più complicata. Questo è diventato un po’ il mio motto.
Hai un designer preferito?
Si, Danilo Paura. Abbiamo un sacco di punti in comune e dopo averlo conosciuto ho capito che abbiamo una storia simile alle spalle. Ovviamente le cose che fa sono incredibili e mi piacciono un sacco.
La canzone che preferisci cantare live?
‘Faccio un casino’ potrei cantarla anche 8 volte di seguito in un concerto (a Roma quest’estate l’ho cantata 3 volte e qualcuno s’è pure arrabbiato)
Tre cose che porti sempre con te in tour:
Pasticche per idratare le corde vocali, cortisone e Tommaso Biagetti, il mio social media manager.
Motto per la vita?
Ogni volta che mi sono ritrovato ad un bivio tra una strada più facile e una più difficile, io ho sempre scelto quella più complicata. Questo è diventato un po’ il mio motto.
Fotografo: Bartek Szmigulski
Location: VIU Hotel Milan
Un ringraziamento speciale a Coez