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A tu per tu con JJ Martin di La Double J - 1

Ex giornalista di moda, oggi designer, J.J. Martin è sempre in movimento. La Founder e Creative Director di La Double J ricopre tanti ruoli diversi. Mamma e imprenditrice, ogni giorno ci dà qualche fonte d’ispirazione attraverso il suo feed di IG. Noi di LVR abbiamo avuto la fortuna di avere un’anteprima del risultato della ristrutturazione del suo studio di Milano. Leggi l’intervista esclusiva per scoprire di più sul futuro di La Double J..

Perché ti sei trasferita da New York a Milano? Quali sono le differenze più grandi fra le due metropoli?
Mi sono innamorata di un italiano: un grande cliché! A New York, ero abituata ad avere tutto a portata di mano, i migliori ristoranti, i teatri più cool, i club, i bar, etc. Appena sono arrivata a Milano mi sono trovata a fare file chilometriche davanti all’ufficio postale più volte alla settimana… La burocrazia qui è molto frustrante, ma me ne sono fatta una ragione. L’amore per le bellezze italiane è più forte! A parte gli scherzi, la differenza più grande fra New York e Milano è l’umanità delle persone. A New York sono tutti alla ricerca del successo, sempre impegnati a mettersi in mostra, sempre in competizione. A Milano (anche se è la città più internazionale del paese), il ritmo lavorativo è ancora tollerabile. Amo il fatto che gli italiani sappiano come godersi la vita.

Com’è la tua routine?
Mi sveglio e medito, faccio le mie invocazioni e le mie preghiere, poi do da mangiare al cane e la porto al parco per passare un po’ di tempo nel verde. Iniziare la giornata con le giuste intenzioni è fondamentale per me. Dopo la passeggiata con il cane di solito faccio yoga o pilates. Tendenzialmente, se ho tempo, la mattina mi piace dedicarla alla mia parte spirituale. Per il lavoro, sia da casa che in ufficio, riesco a essere produttiva solo dopo aver incontrato i vari team. Per il pranzo solitamente mi preparo qualcosa di vegetariano con del riso. Alle 15.30 medito per 10 minuti per fare un piccolo break. Nel pomeriggio organizzo qualche meeting e faccio qualche esercizio. La sera invito amici a casa per un aperitivo o una cena quando posso.

Quali sono i tuoi posti preferiti a Milano?
Il mercato dell’antiquariato sui Navigli l’ultimo fine settimana del mese; i negozi vintage come Madame Pauline e Cavalli e Nastri (io di solito vado nel negozio di via Gian Giacomo Mora, dall’altra parte della strada). Latteria San Marco è uno dei miei ristoranti preferiti per i piatti semplici e tradizionali della cucina italiana. Il LùBar è un ottimo posto per andare a bere qualcosa e fermarsi a mangiare (il valore aggiunto è PAC, lo spazio artistico dall’altra parte del cortile). Adoro il quartiere Porta Nuova per com’è stato valorizzato in modo eco-friendly. È stata una delle mie migliori amiche ed esperte di sostenibilità, Kelly Russel, a farmelo apprezzare così tanto. Una volta lì ho tenuto una lezione di pranayama con il mio istruttore di yoga, Marco Migliavacca. DD di Davide Diodovich, invece, è il posto dove mi rilasso mentre mi sistemo i capelli o mi faccio fare un trattamento per il viso da Andre, un ragazzo francese. Dimore Studio e Six Gallery, infine, sono le migliori gallerie di design di Milano: i proprietari sono miei cari amici.

Quali sono stati i tuoi primi passi nella moda e nel design?
Sono sempre stata appassionata alla moda, fin da piccola, nonostante non avessi nessun parente in questo settore. Ho sempre sognato di poter lavorare in questo capo… non avrei mai pensato di poterci riuscire! Inizialmente lavoravo nella pubblicità a San Francisco, poi mi sono trasferita a New York per lavorare in un’altra agenzia pubblicitaria. Uno dei nostri clienti era Tommy Hilfiger: è da lì che ho iniziato a creare per la moda. In seguito mi sono spostata da Calvin Klein, per poi diventare giornalista. Quindi, prima di avviare il mio brand mi sono cimentata in pubblicità, marketing e giornalismo.

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In cosa trovi ispirazione?
Mi affido sempre al mio cuore. Quando qualcosa mi fa battere il cuore capisco che devo lavorarci sopra. È un’energia potentissima di cui devo approfittare. Di recente, per la collezione Transylvania, mi sono ispirata alla collezione di ceramiche e tessuti antichi di Miki Von Bartha, con con ho avuto il piacere di collaborare per il prêt-à-porter e per la collezione Home Resort 2021. Amo le stampe, amo i colori, amo la vivacità di ogni pezzo di quella collezione.

A cosa pensi quando crei una nuova collezione?
Alle donne che amo, di ogni età.

I designer che consideri come modelli:
L’Yves Saint Laurent degli anni ‘70 e Oscar De La Renta: entrambi esprimevano una miscela di romanticismo, femminilità, glamour e ottimismo attraverso i colori e stampe. È una cosa difficile fondere tutti questi elementi alla perfezione!

Cosa significa per te Made in Italy?
Il mio brand è made in Italy al 100%: l’italianità fa parte del DNA di La Double J. È una garanzia di qualità, artigianalità, passione, impegno e rispetto per i lavoratori. Per me significa anche condividere con tutto il mondo la bellezza di questo paese.

Qual è il tuo posto preferito da visitare per il design?
Mi piacciono da morire le case di montagna e quelle sulle isole del XVIII e del XIX secolo. Gli interni delle case di Patmos del XIX secolo sono incredibili, così come quelli dei vecchi chalet di montagna e dei palazzi dell’Engadina. Adoro i soffitti a cupola dipinti. Il Duomo di Firenze, la Basilica di Sant’Eustorgio a Milano con la sua cappella arcobaleno dipinta da artigiani lombardi, le chiese bizantine a Ravenna…

Quanto tempo passi nel tuo studio?
Ci passo molto tempo, anche se le cose migliori nascono sempre fuori dallo studio. Vengo distratta dalla logistica: le collezioni sono tutte così vivaci!

Collezione preferita? Colore preferito?
La collezione Transylvania Resort 2021 realizzata con la Galleria Von Bartha e la collaborazione con l’artista Claire Johnson per l’Autunno/Inverno 2020. Sono state entrambe collaborazioni meravigliose e hanno prodotto risultati straordinari. L’ispirazione veniva da opere d’arte originali… Il verde è il mio colore preferito, il colore del chakra del cuore.

Con chi vorresti collaborare in futuro?
Sarebbe bello lavorare con una società sportiva. Mi piacerebbe fare una linea per lo yoga o una linea per la corsa.

Da dove prendi l’ispirazione?
Dalla mia cerchia spirituale di amici.

Adoriamo la tua collezione di oggetti per la tavola. Se potessi organizzare una grande cena, chi inviteresti e cosa cucineresti?
Organizzerei una cena per tutte le guide spirituali del passato da cui prendo ispirazione: Swami Sri Yukteswar Giri, Iside dell’antico Egitto, Kuan Yin, Buddha, Gesù, l’arcangelo Michele, Metatron e la mia famiglia di stelle. Preparerei riso integrale, verdure e formaggio (vado matta per il formaggio).

Ultimi progetti?
La collezione Transylvania ispirata alle opere d’arte di Miki Von Bartha. La collaborazione con l’artista svizzero-egiziano Von Bartha Karim Noureldin per un set di tovagliette realizzate con le sue tecniche di tessitura che Karim usa nel suo lavoro. Apprezzo così tanto l’audacia di Karim che gli ho commissionato il restyling dell’HQ di La Double J per ospitare la collezione Primavera Estate 2021. Abbiamo una serie di giacche imbottite reversibili e una serie di gioielli ispirati ai Medici.

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La Double J

Un ringraziamento speciale a J.J. Martin.

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