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Progetto d’interni di Cristina Celestino

LuisaViaRoma trasforma lo store di Firenze in una casa per celebrare le festività. Il progetto è stato affidato a Cristina Celestino che reinterpreta gli spazi più intimi della casa in un percorso di stanze tra cui il boudoir, la camera da letto e lo studio di un eclettico collezionista. L’allestimento include una selezione di pezzi d’arredamento iconici, alcuni firmati da Cristina, altri di brand da lei selezionati come Antique Mirror, Assouline, Atrezzo Barcelona, Azucena, Besana Carpet Lab, Bottega Veneta, Centro Studi Poltronova, Ceramiche Pugi, Emilio Pucci, Etro, Fontana Arte, Fornace Brioni, Fornasetti, Gebrüder Thonet Vienna, Londonart, Pianca, Pineider, Rubelli, Salvatori, Seletti, Sergio Rossi, Stucchichiostri, Tonelli, Torremato, Versace e Vitra.

L’ultima stanza segreta del progetto, a completamento dell’allestimento di Firenze, verrà svelata il 16 novembre nel pop-up LuisaViaRoma @ Spring Studios a New York.

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L’INTERVISTA A CRISTINA CELESTINO

A cosa ti sei ispirata per la realizzazione del progetto Home for the Holidays?

L’obbiettivo del progetto era trasformare lo spazio della boutique in un ambiente domestico natalizio, intimo ed accogliente. Il primo ragionamento è stato di tipo architettonico; un lavoro sull’involucro che doveva ospitare questa casa. Ho lavorato molto sugli archetipi della domesticità, come il concetto di soglia ed il concetto di stanza, come uno spazio connotato e raccolto. Fondamentale il tema della scala architettonica, che in uno spazio pubblico come una boutique è molto diverso rispetto a quello di uno spazio privato. Ho usato alcuni espedienti per frammentare gli ambienti e renderli domestici, fornendo dei focus su cui focalizzare l’attenzione. Ho creato delle soglie giocando con i tendaggi e, dove possibile, ho reso protagonisti i pavimenti inserendo dei ricchi tappeti di moquette intarsiata su disegno. Molti e diversi tra di loro i materiali utilizzati che ho inserito, calibrando colori e pattern, in un equilibrio di rimandi classici e atmosfere contemporanee. Le carte da parati con texture e disegni dialogano con le pannellature a parete di ricchi tessuti jacquard. Gli arredi, spesso pezzi che ho disegnato per le aziende, interagiscono con lo spazio e lo arricchiscono. Per questo progetto mi sono ispirata agli interni di Carlo Mollino, dove materiali, texture e colori giocano in modo surreale con arredi e tipologie borghesi. Un’altra fonte di ispirazione è stata il lavoro della decoratrice americana Dorothy Draper, che si caratterizza per un uso ironico e audace di colore, pattern ed elementi decorativi rivisitati.

Cosa rappresentano per te le festività natalizie?

Associo il Natale e le vacanze natalizie alla famiglia e ai ricordi di quando, da bambina, aspettavo con ansia questa festa magica. Li associo alla tavola imbandita e all’albero di Natale, che ogni anno ho sempre allestito di persona. Oggi rivedo questa gioia negli occhi della mia bambina ed è grazie a lei che il Natale resta per me una festa unica.

Parlaci della stanza del collezionista: anche tu collezioni qualcosa?

La stanza del collezionista è un piccolo ambiente raccolto, una sorta di Wunderkammer che raccoglie molti oggetti curiosi e parla del proprietario di questa casa e delle sue passioni: la moda e il design (inteso nella sua accezione più ampia). Ceramiche, vetri e oggetti curiosi si mescolano a preziosi accessori. Sento vicino al mio mondo questa stanza. Io stessa accumulo e colleziono molti oggetti diversi. La mia prima passione è per i pezzi di design italiano dei grandi maestri, soprattutto lampade, ma colleziono anche ceramiche (ho molti pezzi Gabbianelli e altri più decorativi Lenci), conchiglie, e tanti altri oggetti curiosi che spesso sono spunti interessanti per i miei progetti.

Qual è il fattore più importante da considerare quando si disegna uno spazio?

Disegnare uno spazio significa pensare alla relazione che si viene ad instaurare con le persone che ne fruiranno. Uno spazio, oltre che esteticamente bello, deve saper sorprendere ed incuriosire. Ci sono poi diversi livelli di fruizione di uno spazio: penso che ogni livello di fruizione, da quello più veloce al rapporto più intimo che si può venire a creare con un ambiente, debba fornire una lettura via via piu’ approfondita e narrativa del progetto. Sono architetto e anche quando penso ad un prodotto, lo immagino sempre in uno spazio.

Qual è il progetto in cui ti identifichi maggiormente e perché?

In questo momento mi sento ben rappresentata dai vari progetti di superfici che ho disegnato per alcune aziende utilizzando molti materiali diversi (ceramica, porcellana, cotto, specchio e marmo). Sono progetti diversi tra loro, ma che partono sempre da una riflessione sugli ambienti e sui materiali.

Home for the Holidays - cristinacelestino

LA SELEZIONE DI CRISTINA

Text: LVR Editors
Photographer (Cristina Celestino): Annacarla Granata
Photographer (store): Francesco Bolis
Un ringraziamento speciale a Cristina Celestino. Questa intervista è stata editata e ridotta.

IP-0A005511 - 2024-11-08T07:03:44.3674014+01:00