Il duo di creativi Emiliano Salci e Britt Moran creano DIMORESTUDIO nel 2003. Apprezzati per lo stile e la fattura impeccabile, i loro lavori sono una commistione di arte, moda e design che, attraverso l’utilizzo di materiali di epoche diverse, aprono un dialogo fra passato e presente. Durante la settimana del Salone del Mobile, i designer annunciano DIMOREMILANO, un nuovo brand di DIMORESTUDIO che include Progetto Non Finito, Progetto Tessuti, Progetto Verande, Oggetti e Limited Edition, presentando collezioni di oggetti d’arredamento, tessuti e accessori decorativi per la casa. Sotto la direzione dei co-fondatori Emiliano Salci e Britt Moran e radicato nell’artigianalità italiana e nel prestigio del design milanese, il nuovo brand si appoggia allo studio per la realizzazione di progetti in ambito residenziale, di hospitality e di retail e per DIMOREGALLERY, una galleria di design che mette in mostra pezzi storici e pezzi d’arte contemporanea.
Durante la settimana del Salone del Mobile, DIMOREMILANO organizza una cena privata con LUISAVIAROMA a casa di Emiliano e Britt per celebrare la collaborazione.
INTERVISTA
Lavorando come duo, come vi dividete i compiti per un progetto?
Emiliano è responsabile del team di creativi, io mi occupo del rapporto con i clienti e della parte amministrativa. Emiliano è molto ambizioso e contemporaneo; io cerco sempre di includere qualche riferimento storico per dare un senso di pace ad ogni ambiente. Per ogni progetto mettiamo in comune visioni e idee diverse, lavorando in modo complementare. Per prima cosa incontriamo i clienti e visitiamo i loro spazi, analizzandone caratteristiche e peculiarità, senza tralasciare l’edificio in cui sono situati, la città e l’atmosfera circostanti. Dopo creiamo un mood-board e iniziamo a lavorare sulle parti tecniche del progetto. Per i progetti residenziali, solitamente occorrono più oggetti d’arredamento che per quelli commerciali. Per ogni spazio o ambiente che creiamo, cerchiamo sempre di dare un tocco personale attraverso l’uso non convenzionale dei colori e il contrasto di materiali diversi, sintesi di passato e presente, tradizione e contemporaneità. Emiliano ha una passione e un’abilità innate per mixare e abbinare colori, tessuti, mobilia e illuminazioni. La frase di Diane Vreeland “l’occhio deve viaggiare” riassume al meglio questa filosofia creativa: gli spazi devono essere esplorati e scoperti, permettendo al visitatore di sperimentare qualcosa di nuovo ogni volta.
Uno di voi è italiano, l’altro americano: Dimore possiede qualità interculturali?
Britt è quello pragmatico, io sono quello creativo, ma, a prescindere dalle nazionalità, condividiamo la stessa visione creativa e lo stesso approccio al design, alla forma e alla funzionalità. Gli italiani hanno la fortuna di crescere immersi nella bellezza e nella cultura, un fatto che può molto incidere sul nostro lavoro. Questo è uno dei motivi che ci ha portati ad aprire il nostro studio a Milano. Lavoriamo con molti artigiani italiani della Brianza con cui si è instaurato un bellissimo dialogo fondato su comprensione, comunicazione e rispetto reciproco.
Come avete progettato la vostra casa?
La nostra casa è all’interno di un edificio storico ed è resa contemporanea grazie all’uso di colori audaci e senza tempo attraverso la disposizione degli spazi, la scelta della mobilia e dei tessuti e attraverso la posizione delle luci e delle opere d’arte. Ci interessava mettere in luce aree specifiche e mixare elementi funzionali e decorativi in base all’ambiente circostante.
Ci piace molto la carta da parati esclusiva che avete disegnato per LuisaViaRoma. A cosa vi siete ispirati?
Abbiamo reinterpretato i pattern geometrici dell’Art Déco in base alla visione creativa di DimoreMilano. Il disegno Brown Click nasce in origine per la collezione Progetto Tessuti e dà il nome al tessuto in seta che abbiamo creato un paio di anni fa.
In quale stanza mettereste questa carta da parati?
Nelle sale da pranzo, nelle camere da letto e nelle stanze armadio, per dare un’allure speciale all’ambiente.
Text: LVR Editors
Un ringraziamento speciale a Emiliano Salci e Britt Moran
