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Pride: parola alle figure più influenti del settore

Le storie e le riflessioni delle icone del momento

Per il mese del Pride, quest’anno abbiamo parlato con alcune delle nostre icone di preferite: Alex Saint, MUA, attor*, modell* e fotograf*; Mikko Puttonen, creativ* ed espert* di fluidità di genere di Vogue Scandinavia; Emmanuel Fourès, content creator, modell* e stilista Emmanuel Fourès; Khaleïa Tuvierra, proprietari* dell’agenzia di marketing Fierce Walker Lab e del brand di gioielli upcycled Baby Drama Rylé  e Luigi Gentile, celebre parrucchiere. Leggi le interviste alle figure più influenti nel panorama del Pride.

Mikko Puttonen LUISAVIAROMA Pride
Mikko Puttonen LUISAVIAROMA Pride

Cosa significa per te orgoglio?
Orgoglio per me significa libertà di amare ed essere pienamente me stess*. Significa anche far parte di una comunità ed esserne orgogliosi.

Come pensi di celebrare il Pride quest’anno?
Io e il mio ragazzo Lucas stiamo programmando di festeggiare il Pride invitando alcuni amici a cena e a bere qualcosa.

Chi sono alcuni i tuoi modelli LGBTQIA+ e come ti hanno ispirato?
Sylvester, Marsha P. Johnson, Munroe Bergdorf e Harris Reed, per citarne alcuni.

In che modo la moda e/o la bellezza ti hanno aiutato a esplorare ed esprimere la tua identità?
La moda, la bellezza e gli abiti, in generale, sono sempre stati un modo per esprimermi ed esplorare la mia identità. Ho imparato molto su me stess* attraverso il travestimento. Mi hanno aiutato a trovare fiducia.

Come descriveresti il ​​tuo stile? È cambiato/si è evoluto nel corso degli anni?
Lo stile è un viaggio che cambia con ogni sviluppo della vita. Adoro combinare elementi maschili con elementi femminili: descriverei il mio stile come piuttosto fluido. Amo la sartoria e gli abiti, gli stivali con il tacco, il trucco e le camicie a balze. Ma nessuno è obbligato a scegliere un solo stile; si può sperimentare con più di uno. Mi piace provare cose nuove senza limiti, né regole.

Chi sono alcune delle tue icone di stile preferite e come hanno influenzato te e il tuo senso dello stile?
Il mio stilista preferito è Peter Do. Traggo molta ispirazione dal brand. Creano collezioni ipnotiche e tutto il team dietro il processo creativo è super elegante.

Sei chiaramente un’icona nella comunità; qual è il miglior consiglio che potresti dare a chi sta iniziando a esplorare la propria identità?
Grazie mille, significa molto per me! Il mio consiglio più grande è ascoltare la propria voce interiore e seguire il proprio istinto. Non bisogna pensare a ciò che la società o chiunque altro ci dice di indossare; bisogna pensare a ciò che ci piace davvero. I vestiti non hanno genere e non dovrebbero esserci limitazioni o regole. Può essere spaventoso soprattutto all’inizio uscire dalle convenzioni e seguire la propria strada, ma non c’è niente di più gratificante che riconoscere se stessi. E poi, è fondamentale circondarsi di persone che ci amano per quello che siamo veramente.

Pensi che i settori della moda e del beauty stiano lavorando nel modo giusto per essere più inclusivi? Se si, come? Se no, come possono migliorare?
Penso che ci stiamo decisamente muovendo verso una rappresentazione più inclusiva nella moda e lo si può notare già sui social, negli editoriali delle riviste, nelle campagne pubblicitarie e nei casting delle fashion week. Tuttavia, c’è ancora tanta strada da fare. L’inclusione dovrebbe essere ovvia per tutti i brand e non solo per una strategia di marketing volta ad aumentare le vendite. Inclusione e diversità dovrebbero essere tenute in considerazione anche in tutte le fasi della produzione. È un buon inizio, ma non finisce qui. Bisogna guardare anche ai team creativi dietro le quinte e a tutti i team.

Cosa ti ha portato la tua carriera e come sei arrivat* fin qui? Hai qualche consiglio da dare?
Vengo da una piccola città finlandese; è lì che ho iniziato a fotografare amici, fratelli e natura quando avevo 15 anni. Poi ho lanciato il mio blog più o meno nello stesso periodo. Alcuni anni dopo ho deciso di seguire i miei sogni e di studiare fotografia, per questo mi sono trasferit* a Londra subito dopo la laurea. Ho sempre sognato di lavorare nel settore creativo. Se posso farcela io, un ragazzino di campagna di Muurame, perché non tu? La cosa più importante è essere appassionat* e autentic*, amare quello che si fa e farlo trasparire attraverso il proprio lavoro.

Ecco perché prendo una posizione parlando di inclusività in ogni mio progetto, sia locale che internazionale, per aprire la strada alla mia comunità. Aprire le porte alle mie consorelle e combattere con classe e intelligenza.

THE FIERCE WALKER LUISAVIAROMA Pride
Photographer and Producer: Chen Chen. Makeup Artist&hair: Kelly Zhou. Stylist Rodrigo Domar. Stylist assistant Salva De Horta.

Cosa significa per te orgoglio?
L’orgoglio è una lotta contro l’ingiustizia nei confronti della comunità LGBTQIA+. Facendo parte della comunità LGBTQIA+, questa è la mia posizione nei confronti delle persone transfobiche e omofobe. Ecco perché prendo una posizione parlando di inclusività in ogni mio progetto, sia locale che internazionale, per aprire la strada alla mia comunità. Aprire le porte alle mie consorelle e combattere con classe e intelligenza.

Come pensi di celebrare il Pride quest’anno?
Ogni giorno è una celebrazione del Pride per me e la mia (nostra) comunità. Lavoro soltanto con brand e aziende che sono sinonimo di inclusività, diversità e corretta rappresentazione dei gruppi minoritari. Per il giorno del Pride, sarò a Madrid per celebrare nella parata come rappresentante filippin* in Spagna.

Chi sono i tuoi modelli LGBTQIA+ e come ti hanno ispirato?
Dominique Jackson e Laverne Cox. Li ho incontrati di persona e sono grat* di avere avuto l’opportunità di sentire la loro energia. Mi hanno incoraggiato a occupare spazi che sono pensati per me. A non dispiacermi per le cose che non sono in linea con i miei valori e a difendermi come parte della comunità LGBTQIA+ per qualsiasi progetto e brand con cui lavoro. Ad aprire le porte ad altre ragazze come me per avere l’opportunità di vivere una vita normale con dignità.

In che modo la moda e/o la bellezza ti hanno aiutato a esplorare ed esprimere la tua identità?
La moda farà sempre parte del mio DNA. È naturale per me scegliere un outfit che rispecchi lo stile inconfondibile di THE FIRCE WALKER e indossarlo con sicurezza come celebrazione del mio orgoglio ogni giorno, indipendentemente dalla città in cui vado. Moda e bellezza vanno di pari passo aiutandomi ad esprimere me stess*, la mia identità e la mia bellezza. Una bellezza che può trasformarsi in tanti modi. Ecco perché amo lavorare e fare acquisti da LUISAVIAROMA, perché la scelta del prodotto e del brand è perfetta e si adatta bene al mio stile. Mi dà la possibilità di viaggiare ovunque vada con sicurezza.

Come descriveresti il ​​tuo stile? È cambiato/si è evoluto nel corso degli anni?
Il mio stile è sempre chic, di classe e sofisticato. Cerco sempre di esplorare stili diversi, collaborare con i designer, in particolare quelli emergenti perché hanno una nuova visione del design e degli abbinamenti dei colori. Scelgo dai brand che promuovono la moda circolare.

Chi sono le tue icone di stile preferite e come hanno influenzato te e il tuo senso dello stile?
Giovanna Engelbert, Anna Dello Russo e Carine Roitfeld — glamour, cosmopolita, chic e ricercato sono le parole chiave del loro stile. Mi hanno influenzato con le loro scelte senza tempo e i pezzi iconici per ogni stagione.

Sei chiaramente un’icona nella comunità; qual è il miglior consiglio che potresti dare a chi ha iniziato a esplorare la propria identità?
Sii te stess* con ciò che indossi. Aggiungi un po’ di colore al tuo guardaroba perché illumina il tuo umore. Aggiungi alcuni accessori accattivanti ed esplora diversi stili. Non comprare in base ai trend: vivi in base alle tue esigenze e premiati sempre con qualcosa che sei felice di indossare.

Pensi che i settori della moda e del beauty stiano lavorando nel modo giusto per essere più inclusivi? Se si, come? Se no, come possono migliorare?
Ci stanno provando, ma ancora non lo sono del tutto. La maggior parte delle campagne sono inclusive in ottica di marketing. Per essere più inclusivi, bisogna assumere persone all’interno dell’azienda che siano trans, binarie, non binarie, queer, gay, etc. Per loro sarà più facile creare campagne d’impatto che rispecchino la comunità LGBTQIA+ e altri gruppi minoritari. 

Cosa ti ha portato la tua carriera e come sei arrivat* fin qui? Hai qualche consiglio da dare?
Il mio amore per la moda, l’innovazione, la tecnologia e il gusto. Ascolta sempre il tuo istinto e il tuo intuito per scegliere le persone che ti circondano: è questa la ricchezza più grande.

Alex Saint LUISAVIAROMA Pride

Cosa significa per te orgoglio?
Per me l’orgoglio è un modo di vivere. Sono estremamente orgoglios* della persona che sono diventat* perché è quello che ho sempre sognato di essere quando ero più giovane e c’è voluto molto impegno per arrivare a questo punto della mia vita.

Come pensi di celebrare il Pride quest’anno?
Quest’anno festeggerò con alcuni dei miei amici più cari nella parata del Pride a Madrid. Non vedo l’ora!

Chi i tuoi modelli LGBTQIA+ e come ti hanno ispirato?
Bibiana Fernández, Madonna e Freddie Mercury. Mi hanno ispirato a essere forte, audace, di talento, bell* e senza paura di vivere la mia vita.

In che modo la moda e/o la bellezza ti hanno aiutato a esplorare ed esprimere la tua identità?
Ho iniziato con il makeup e la moda in tenera età. Mia madre era una sarta: io sono cresciut* con la moda intorno a me. Il trucco mi ha permesso di essere più vicin* alla persona che immaginavo di essere. Ero molto affascinat* da fotografi come Mario Testino, Avedon, Leibovitz… Volevo solo essere la donna favolosa che ammiravo in quelle foto da sogno.

Come descriveresti il ​​tuo stile? È cambiato/si è evoluto nel corso degli anni?
Sì, il mio stile si è evoluto molto. Ero molto “ribelle” e indossavo prevalentemente il nero prima della mia transizione. Ora, come strumento di autocelebrazione, preferisco indossare il colore e mostrare più pelle. Mi piace prendermi cura di me stess* e amo indossare abiti che mi facciano sentire a mio agio e sexy.

Chi sono le tue icone di stile preferite e come hanno influenzato te e il tuo senso dello stile?
La mia icona è Jerry Hall. Adoro il modo in cui era davvero unica. Amo lei e la sua personalità. Ora mi piace molto anche Elsa Hosk. Ha un gusto impeccabile.

Sei chiaramente un’icona nella comunità; qual è il miglior consiglio che potresti dare a chi ha iniziato a esplorare la propria identità?
Grazie molte. Consiglierei questo: circondati di persone che ti amano davvero, la tua famiglia o la famiglia che ti sei scelt*.

Emmanuel Fourès LUISAVIAROMA Pride

Da persona timida e introversa all’inizio, la moda e la bellezza mi hanno aiutato molto a esprimere chi sono veramente, perché è un’estensione di me stess* e di ciò che penso.

Cosa significa per te orgoglio?
Per me significa celebrare le persone queer con persone queer, celebrare se stessi e gli altri ed essere orgoglios* di quello che sei senza esitazione.

Come pensi di celebrare il Pride quest’anno?
Quest’anno festeggerò probabilmente con i miei amici più cari: ho iniziato con la sfilata a Parigi con un taglio gioioso per ballare tutta la notte.

Chi sono i tuoi modelli LGBTQIA+ e come ti hanno ispirato?
Uno di loro è sicuramente Olivier Rousteing, direttore creativo di Balmain. Mi ha ispirato molto quando ero al liceo, perché era l’unico esempio di ragazzo nero gay che avevo nell’industria della moda. E anni dopo ho avuto la possibilità di lavorare con Balmain e ho incontrato Olivier per dirgli quanto mi ha aiutato nella mia espressione personale.

In che modo la moda e/o la bellezza ti hanno aiutato a esplorare ed esprimere la tua identità?
Da persona timida e introversa all’inizio, la moda e la bellezza mi hanno aiutato molto a esprimere chi sono veramente, perché è un’estensione di me stess* e di ciò che penso. Ho provato un sacco di cose, ma è stato solo quando mi sono trasferit* a Parigi che ho scoperto la mia vera identità.

Come descriveresti il ​​tuo stile? È cambiato/si è evoluto nel corso degli anni?
Per essere semplice, amo mischiare le ispirazioni degli anni ’70, come pantaloni svasati a vita alta, canotte attillate o camicie con maniche ampie e stivali, con alcune ispirazioni anche di fine anni ’90 inizio 2000, come le Halliwell Sisters con blazer/giacca in pelle. Il mio stile è cambiato molto nel corso degli anni, ero decisamente più classic* prima con jeans dritti, felpe con cappuccio, t-shirt e sneakers.

Chi sono le tue icone di stile preferite e come hanno influenzato te e il tuo senso dello stile?
Un’icona che ha cambiato totalmente la mia percezione dello stile è Rihanna: si diverte e non ha mai paura della moda. Anni fa avevo paura di farmi condizionare dagli altri nella scelta dei vestiti, ma adesso sono felice di essere del tutto autentic*, senza condizionamenti.

Sei chiaramente un’icona nella comunità; qual è il miglior consiglio che daresti a chi ha iniziato a esplorare la propria identità?Innanzitutto grazie mille per questo bellissimo complimento, significa davvero molto per me. Il mio consiglio è: prenditi tutto il tempo necessario; procedi step by step; scegli di stare con persone genuine che ti appoggiano e non ti giudicano; fai le cose per te stess*, non per gli altri.

Pensi che i settori della moda e della bellezza stiano lavorando nel modo giusto per essere più inclusivi? Se si, come? Se no, come possono migliorare?
Penso che molte cose stiano cambiando grazie a Rihanna. Ha creato vari brand assumendo persone di varie etnie e di varie corporature, senza preoccuparsi della categorizzazione di genere. Quindi sì, penso che adesso i brand stiano facendo un lavoro migliore rispetto a qualche anno fa, ma penso che possano andare molto più in alto.

Cosa ti ha portato la tua carriera e come sei arrivat* fin qui? Hai qualche consiglio da dare?
In realtà sono stati tutti i miei fallimenti che mi hanno portato dove sono ora, ho avuto diversi lavori nel corso degli anni, nel settore della moda e della bellezza, ma non ero così felice, volevo essere me stess*, più creativ*, quindi ho deciso di lasciare tutto per concentrarmi solo su di me. Penso di essere dove sono oggi, perché quello che faccio lo faccio con passione e autenticità e questo è il modo migliore per godermi la vita. 

Luigi Gentile LUISAVIAROMA Pride
Luigi Gentile LUISAVIAROMA Pride

Cosa significa per te orgoglio?
Orgoglio per me è sinonimo di soddisfazione! Essere soddisfatt* di perseguire liberamente il proprio modo di essere.

Come pensi di celebrare il Pride quest’anno?
Beh sicuramente scendendo in piazza per mostrare con orgoglio quello che sono con molta più energia dopo 2 lunghi anni di pandemia che ci ha chiusi in casa.

Chi sono i tuoi modelli LGBTQIA+ e come ti hanno ispirato?
Fin da piccol* ho sempre sognato di essere una diva: cantavo sempre canzoni di Britney Spears davanti allo specchio fingendo di essere lei! Quando ascoltavo le sue canzoni mi sentivo unic* e nessuno sapeva dirmi se fossi bell* o brutt*. Un’altra artista che stimo molto è Lady Gaga soprattutto perché, anche lei, come britney, lotta per i diritti della comunità! Amo le donne che prendono posizioni.

In che modo la moda e/o la bellezza ti hanno aiutato a esplorare ed esprimere la tua identità?
La moda è sempre stata una Bibbia per me! Ogni donna quando indossa un bel vestito brilla di luce propria! Questo è quello che mi succede ogni volta che indosso un bel vestito, un paio di scarpe col tacco o un accessorio di moda. La moda mi ha aiutato a far emergere quella donna che ho dovuto reprimere per anni e che oggi invece mostra al mondo quanto è bella. La moda per me è una donna!

Come descriveresti il ​​tuo stile? È cambiato/si è evoluto nel corso degli anni?
Il mio stile è un mix di glam e urban, mi piace abbinare questi due stili perché entrambi rappresentano il mio modo di essere: glam è il mio lato sensuale e femminile, urban è il mio carattere forte! Negli anni il mio stile è cambiato in base alle mie esigenze: più mi avvicinavo al mondo femminile, più avevo certezza di potermi permettere qualsiasi vestito e accessorio.

Chi sono le tue icone di stile preferite e come hanno influenzato te e il tuo senso dello stile?
Le mie fashion icon sono Naomi e Bella Hadid. Credo che, oltre a essere modelle, siano anche portavoce della moda… ogni volta che compaiono in passerella o nelle campagne pubblicitarie mi trasmettono bellezza e unicità.

Sei chiaramente un’icona nella comunità; qual è il miglior consiglio che daresti a chi ha iniziato a esplorare la propria identità?
Il mio consiglio è di non aver mai paura di essere se stessi, di fregarsene dei pregiudizi! Dobbiamo vivere la nostra vita come vogliamo, ma soprattutto amare chi vogliamo. La vita è una e non va buttata via per paura del giudizio degli altri. Ho sempre fatto casini e oggi sono la persona più felice del mondo… Posso immaginare che all’inizio sia un po’ difficile ma, come si dice, dopo la tempesta esce sempre il sole.

Pensi che i settori della moda e del beauty stiano lavorando nel modo giusto per essere più inclusivi? Se é sì, come? Se no, come possono migliorare?
Tutto ciò che è moda include la comunità. Per me la moda ha sempre sostenuto l’inclusione e la diversità. L’esempio più recente è quello di Donatella Versace, con la sua capsule ispirata al Pride. La moda non esclude, ma include ogni forma di esistenza.

Cosa ti ha portato la tua carriera e come sei arrivat* fin qui? Hai qualche consiglio da dare?
La passione per l’hairstyling mi è stata trasmessa da mia mamma. Fin da piccola mi ha sempre affascinato guardarla mentre acconciava le sue clienti: è da lì che è nata la mia passione. Grazie alla mia tenacia e alla mia determinazione nel voler fare questo lavoro, oggi lavoro per nomi importanti del mondo della moda e dello spettacolo. Il mio consiglio è di seguire i propri sogni con determinazione e di non arrendersi mai perché prima o poi, da grandi sacrifici, arrivano grandi soddisfazioni.

 

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