Gucci Westman è una delle più influenti makeup artist al mondo, conosciuta per le sue numerose collaborazioni con celebrity e magazine internazionali. Punto di riferimento nel panorama del beauty, la Westman è una fonte inesauribile di tips e how to. Creato nel 2018, Westman Atelier, il suo omonimo brand, ha riscosso successo in tempo record nell’élite del fashion, fra makeup artist e appassionati di beauty. In questo editoriale scopriamo di più sul percorso professionale e sulla vita di questa icona.
Come hai iniziato nel mondo del makeup e come ti sei appassionata così tanto?
“Sono cresciuta in Svezia; mia madre era molto attenta al makeup… è proprio lei che mi ha avvicinato a questo universo. Da ragazza amavo dipingere: truccavo i miei amici sugli ultimi posti dell’autobus mentre andavamo a scuola. Poco più che ventenne sono partita per lavorare in Svizzera come au pair. La madre di quella famiglia era una giornalista di moda e mi portava alle sfilate a Parigi. È in quel periodo che ho avuto una rivelazione. Sono stata conquistata dal romanticismo e dalla bellezza di tutto ciò che gravitava attorno alla passerella. Lei riceveva spesso gift box da parte di Dior, Chanel, Saint Laurent, ma non si truccava molto. Preferiva regalare i prodotti a me. Tutto è iniziato così. Poi ho frequentato una scuola per makeup artist a Parigi. Ho pensato: “ok, se non dovesse funzionare, avrò almeno imparato a parlare il francese”.
Dove trovi l’ispirazione per i tuoi makeup?
Ho iniziato la mia carriera a Los Angeles come truccatrice per film come Being John Malkovich e Buffalo 66. Ho sempre cercato di creare un personaggio o una storia dietro un look. Credo sia proprio per questo che negli anni sia riuscita a lavorare nel campo dell’editoria con Grace Coddington e Vogue. Anche adesso, quando trucco, amo immaginare storie e personaggi. La nostra palette Eye Pods in Rendez-vous, per esempio, si ispira alla Veruschka degli iconici scatti di Avedon degli anni ’60.
Se dovessi scegliere un solo prodotto per un makeup veloce, quale sarebbe?
È difficile! Forse la matita della mia linea Bonne Brow – quando ero adolescente intervenivo troppo sulle sopracciglia… non sono mai ricresciute davvero! Adesso le pettino con uno scovolino asciutto e poi uso una matita color cenere per riempire le estremità con tratti fitti e sottili. È un prodotto che riesce a fare la differenza in modo discreto. Il trucco non è completo senza questo tocco fondamentale.
Il tuo segreto di bellezza?
Autostima e cura della pelle sono fondamentali. Bisogna dedicare il tempo necessario a preparare una base impeccabile per il makeup ogni giorno.
Qual è il tuo prodotto preferito della collezione?
Ho la rosacea, quindi la mia pelle ha un aspetto diverso ogni giorno. Può essere frustrante. Ecco perché ho avuto l’idea del fondotinta Vital Skin per me stessa: volevo creare una formula pulita, nutriente e lenitiva. Qualcosa di più di un semplice fondotinta. Volevo che avesse un finish estremamente naturale e che fosse davvero nutriente, come una cura per la pelle. Volevo che le persone pensassero: hai una pelle perfetta! Adesso non potrei vivere senza questo prodotto miracoloso.
Ci sono miti da sfatare sulla bellezza?
In questo momento particolare, con i social che sono entrati in ogni sfera della nostra vita, spesso si ha la sensazione di dover trasformare il proprio aspetto proprio come si fa con un filtro di Instagram. Immagino sia un discorso che vale soprattutto per la generazione che è nata con i social. Io credo che il makeup serva, invece, a migliorarsi. Lo intendo come rituale quotidiano. Credo che i trucchi siano strumenti che ci permettono di sentirci a proprio agio senza cancellare la nostra identità. I trucchi devono farci sentire noi stessi. La bellezza è un atto di cura e apprezzamento per se stessi.
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Un ringraziamento speciale a Gucci Westman.
